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PeopleS - Stefano Carobin

Stefano Carobin ha 37 anni, 16 dei quali trascorsi in azienda: sistemista elettrico prima e tecnico di assistenza poi, oggi coordina le attività di installazione e collaudo di Salvagnini Robotica. Il suo spirito di iniziativa e il suo coraggio hanno trovato terreno fertile su cui germogliare.

 

Racconta la tua esperienza con Salvagnini in 30 secondi


“Il mio percorso in Salvagnini è iniziato nell’ottobre 2005, anche se, a dire il vero, il contatto con l’azienda era già avvenuto già durante il mio ultimo anno di scuola superiore. Sono entrato come sistemista elettrico e da subito ho cominciato a viaggiare. Ricordo ancora la prima trasferta, un mese dopo aver iniziato, che è coincisa anche col mio primo volo: destinazione Olanda, indimenticabile. Ad ottobre 2006, praticamente 12 mesi dopo, ho avuto l’occasione di passare al reparto collaudo occupandomi di celle di piegatura robotizzate. Si è aperta quindi dopo alcuni anni l’opportunità di passare al reparto di assistenza post-vendita: ho deciso di accettarla perché il ruolo di Field Service Engineer, quello che mi veniva proposto, pur prevedendo trasferte frequenti, mi consentiva di rientrare nei fine settimana, che per me era diventata una esigenza. Ci tengo a sottolinearlo: l’azienda mi ha dimostrato in questo disponibilità ed aperture, che ho molto apprezzato.”

La tua esperienza professionale è una storia di cambiamenti, di crescita, una sfida continua.
 

“Caratterialmente ho sempre bisogno di nuovi stimoli, e credo proprio di aver trovato le condizioni ideali per esprimermi! Nel 2017 sono entrato a far parte della squadra di Salvagnini Robotica. Si trattava di una nuova azienda del Gruppo, allora in fase di start-up, interamente dedicata alla piegatura e alle applicazioni robotizzate. Cercavano una persona che si dedicasse alle attività di collaudo e che gestisse il contatto con i clienti, e ho deciso di candidarmi tramite il job posting interno. Mi sono messo in gioco: inizialmente è stata dura ma ora, se guardo al percorso fatto, devo dire che ne è valsa la pena. Ho iniziato a gennaio, quando lo stabilimento era ancora in costruzione, un vero e proprio cantiere aperto. Sono ormai passati 4 anni e di strada ne abbiamo percorsa tanta! Da un punto di vista personale, ho avuto la possibilità di mettere in pratica le mie idee con molta libertà. La mia soddisfazione più grande è quella aver preso parte allo sviluppo della nuova interfaccia uomo-macchina FACE. Da un progetto su carta, lavorando in sinergia con gli sviluppatori software, siamo infatti arrivati a realizzare un prodotto che ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali come il Red Dot Design Award e il German Design Award, e che è attualmente utilizzato su tutti i sistemi Salvagnini.”

Rifaresti tutto?
 

“Sì! Ho avuto la possibilità di viaggiare molto, di conoscere culture diverse, altre realtà anche molto lontane dalla mia. I paesi che non ho visitato sono davvero pochi: l’esperienza del viaggio arricchisce e, se ora sono qui, è proprio grazie all’esperienza che ho maturato confrontandomi con colleghi e clienti di mondi lontani dal mio. Scegliere di cambiare, vivere da vicino la nascita di Salvagnini Robotica mi ha aiutato a crescere ancor di più! Se non avessi accettato questa sfida, probabilmente, non avrei avuto la possibilità di raggiungere la mia attuale posizione: oggi, infatti, sono responsabile di un gruppo di persone che devo gestire, motivare, stimolare. Non è stato un passaggio veloce: mi sono impegnato molto e, quando si sono create le situazioni perché questo accedesse, ho dimostrato di poterlo fare. È un’altra importante tappa della mia vita lavorativa: sicuramente non è l’arrivo, perché sono sicuro che avrò sempre la possibilità di mettermi in gioco in progetti nuovi e stimolanti.”

Consiglieresti Salvagnini ai giovani in cerca di prima occupazione o a chi vuole dare una svolta al proprio percorso di crescita?
 

“Certamente! In Salvagnini non manca mai l’opportunità di imparare, ad esempio io ho acquisito conoscenze importanti ed informazioni utilissime affiancando semplicemente i colleghi che lavoravano in azienda da anni: sono una miniera di informazioni! Inoltre, negli ultimi anni l’ambiente è diventato davvero multiculturale: chi lavora qui ha la possibilità di collaborare con persone che hanno origini, storie, esperienze diverse. E questa è senza dubbio una ulteriore opportunità “gratuita” per crescere, migliorare, ampliare i propri orizzonti. Sono fiero di lavorare per una azienda che pur essendo radicata nel territorio, è aperta al mondo ma contemporaneamente familiare. Siamo in tanti, è vero, ma ci conosciamo per nome. Sì! Salvagnini è una grande famiglia, ed è la mia famiglia.”